martedì 30 aprile 2013

Recensione in anteprima Hidden - La Prigioniera di Sophie Jordan!

Saluto e ripongo tristemente in libreria l'ultimo capitolo di una delle trilogie YA che ho più apprezzato fin'ora. Dopo Firelight e Vanish, Sophie Jordan torna in libreria con l'ultimo volume della serie sui draki, mostrandoci finalmente la resa dei conti e il destino di quei meravigliosi personaggi. Cosa succederà in Hidden per Jacinda, Will e gli altri?


Hidden - La Prigioniera
Sophie Jordan
Piemme Freeway
223 pagine
In uscita oggi, 30 Aprile 2013
16,50€
Voto: 4 Stelle!

La lotta fra draki e cacciatori non ha tregua e non risparmia nemmeno l’amore più appassionato. Jacinda e Will, sfidano le leggi dei rispettivi clan, incapaci di assogettarsi a delle regole che li espongono a pericoli mortali. I draki ucciderebbero un cacciatore senza esitare, i cacciatori farebbero questo e anche peggio: farebbero mercato con la pelle e il sangue dei propri prigionieri. Per questo, per evitare che la sorella di Cassian finisca uccisa, o peggio, Jacinda si offre di penetrare nella fortezza dei cacciatori, considerata inespunabile, per liberarla. Provocando una feroce, sanguinosa e definitiva resa dei conti.

La mia Recensione.                                         

Will ha fatto un buon lavoro. Non potrei liberarmi nemmeno se volessi. E non voglio. Non è questo il piano. Il piano dice che devo recitare la parte della prigioniera ed essere credibile.

Un piano avventato, ma è l'unico che Jacinda, Tamra, Will e Cassian hanno per liberare Miriam, la sorella di Cassian, dopo che è stata rapita dagli enkros, un gruppo di uomini che studia i draki con un'ossessione tale da avere la crudeltà dipinta negli occhi. E' a loro che i Cacciatori portano le prede, decisi a stanare i nascondigli dei draghi e catturarli tutti. Jacinda lo sa bene, perché è stata più volta sul punto di non farcela. E perchè anche la famiglia di Will, come lui, sono Cacciatori. Anziché scappare dal nemico, il gruppo si butta direttamente fra le sue braccia, in uno dei loro covi, per capire quali atrocità avvengono al suo interno. Niente è all'altezza delle aspettative di Jacinda, però. Ciò che scopre è il muro più doloroso contro cui avrebbe potuto sbattere. Dovrà contare sulle sue forze e sui suoi amici per riuscire nel suo piano.

Ho sempre trovato affascinanti questi draki. Il loro stile di vita, i poteri che li legano al loro clan, a regole rigorose ma che li fanno vivere in armonia. A quel senso di euforia, grandezza e importanza che investiva Jacinda tutte le volte in cui un suo simile la guardava e vedeva ammirazione, perciò che era, per il fascino che esercitava. Su Cassian, ad esempio. Jacinda è una creatura dalla bellezza selvaggia, carica di quel tipo di vanità che sfocia nel suo essere spesso incurante e che, sebbene adesso sia amalgamata ad un profondo senso di responsabilità, emerge ancora come quella parte di lei che è fuoco e impulso, la Jacinda che abbiamo conosciuto in FirelightRibellarsi, però, era il suo modo per far capire che ciò che era non avrebbe mai costituito una motivazione valida per diventare uno strumento nelle mani dei capi del clan. Chi, d'altronde, poteva vantare una sputafuoco come lei? Vanità e indignazione sono due sentimenti potenti, che spingono Jacinda a sentirsi estranea a ciò che la circonda. L'incontro con Will cambia tutto. Lui le permette di risvegliarsi. In lui non c'è solo attrazione o curiosità, c'è ammirazione, per lei. L'ammirazione senza secondi fini di cui il suo draki aveva bisogno. Ora non ha più bisogno di essere speciale per qualcun'altro. Lo è per Will e tanto le basta. E poi c'è l'amore, quello che adesso si scontra con la dura situazione che entrambi devono fronteggiare. Il pericolo del clan di lei e della famiglia di lui da cui vogliono scappare, i quali non capirebbero un incontro fra i due mondi. Sembra una versione inverosimile di Romeo e Giulietta, non trovate?

D'altra parte, la situazione è parecchio contorta, con Jacinda legata a Cassian e innamorata di Will. Deve lottare per le sue emozioni, per separarla da quelle di Cassian, spesso sopraffatta da ciò che lui prova e che, se non fosse per la sua forza di volontà, minerebbe la sua individualità. E' come essere uno in due, e con Will vicino non riesce a parlare o pensare chiaramente come vorrebbe. Sente tutto ciò che sente Cassian, e questo le darà un bel pò di rogne, ma in altrettante occasioni si salveranno la vita a vicenda. Volente o nolente, Jacinda sa che il legame che ha con Cassian è forte. Ma sentirlo così in profondità in lei non rende quest'unione paragonabile all'amore. In breve, lui non è Will. E questo, specialmente nei momenti peggiori, da a Jacinda la determinazione necessaria per andare avanti. Ciò che mi piace di lei è che, anche se nei precedenti libri qualcosa la spingeva verso Cassian, lei ha scelto Will dall'inizio. Più che altro, a farla tentennare, è ciò che Cassian rappresenta. Casa, famiglia, sicurezza, tutto ciò che ha sempre conosciuto e che, nonostante i suoi disguidi col clan, amato. Will invece significa cambiare rotta, tagliare il filo che la lega non tanto agli affetti, quanto all'idea che ha di casa. Le montagne, la nebbia, gli altri draki. Jacinda sarà in grado di lasciare tutto questo per lui?

Mi sono schierata dalla parte di Will dal primo momento in cui il suo nome è comparso fra le pagine di Firelight. Si sa che ho un debole per i bad-boy, quelli che rappresentano l'amore impossibile, misteriosi e con qualche oscuro segreto da nascondere, ma che appena si innamorano diventano, a pensieri, parole e azioni, più dolci e struggenti persino della ragazza protagonista. Cassian e Will, qui, si contendono il posto di compagno perfetto per Jacinda alla grande. In Vanish ero quasi tentata di fare un pensierino su Cassian, ma non ho mai davvero abbandonato Will. Entrambi sono intensi e più di ciò che sembrano, un puzzle sempre incompleto ma mai esasperante. Da arrogante e dominante, Cassian diventa malinconico e intenso, spiazzante. Will conserva la sua ostinata determinazione e ha quel fuoco che gli brilla negli occhi e quel modo di mascherare le sue emozioni, che mi attraggono indipendentemente dalle situazioni.

Quello che intraprendono è un viaggio lungo e difficile, verso la salvezza. Un percorso che pesa sulle spalle di Jacinda più di quanto le capisca, o sia disposta ad accettare. La libertà che desidera diventa anche mentale -di conseguenza, prigioniera non solo in senso fisico-, cerca se stessa e la sua strada fra i suoi impulsi da draki sputafuoco e la moralità delle sue azioni, cosa è giusto e sbagliato quando a confonderla c'è un turbine di emozioni contrastanti. E, come spesso accade, due aspetti contrastanti del suo essere si manifestano in due attraenti ragazzi molto diversi fra loro, eppure non proprio. La risposta che cerca sta tanto nel suo draki quanto nella sua umanità. Jacinda vuole disfarsi di ciò che fa di lei una prigioniera. Per riuscirci, dovrà prendere delle decisioni, chiudere gli occhi o cercare giustizia, così che il viaggio esteriore rifletta quello interiore.
Non so esattamente perché, ma pur avendo adorato i metodi familiari usati dall'autrice per trasportarci alla fine di quest'avventura, non mi sono sentita esaltata ed emozionata allo stesso modo dei primi due. Il mio voto rimane comunque molto alto, perché sostengo che questa conclusione sia tanto completa e precisa quanto appassionante e travolgente. E' quel ma che stona un pò.

Identificarmi in Jacinda è sempre stato facile, naturale, spesso e volentieri mi fermavo ritrovandomi a pensare come lei, in totale affinità. Lungo il cammino che la porta a ricordare a sé stessa chi è davvero e cosa deve fare, non mancano i litigi e le incomprensioni con gli altri, ma sono soprattutto questi a metterla con le spalle al muro e fatti davanti agli occhi. Per quanto ribelle e indipendente, Jacinda sente di essere prigioniera di se stessa, di quel suo altruismo che le impedisce di lasciare indietro le persone che ama, a costo di sacrificarsi. E' un concetto che non le sarà chiaro fino alla fine, quando comprenderà che per avere la libertà che cerca tanto disperatamente deve sciogliere il nodo che la lega alla sua vita come l'aveva sempre conosciuta fino ad allora. Sullo stile semplice e leggero, ma pieno di note emozionanti, intessuto da Sophie Jordan, ho intrapreso per l'ultima volta un tuffo nel mondo di creature affascinanti e pericolose, rivivendo il brivido de La Ribelle e l'impeto de La Traditrice

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